Opere dell’ultimo ventennio del Novecento
Opere dell’ultimo ventennio del Novecento
Ogni edificio che sopravvive a molte generazioni subisce, com’è normale che avvenga, numerose trasformazioni di carattere funzionale che accompagnano esigenze in continua evoluzione. Nel caso di Palazzo di Giustizia le trasformazioni hanno riguardato non solo gli aspetti architettonici dell’edificio ma anche la sua “collezione” con l’aggiunta di nuove opere.
I nuovi arrivi riguardano delle opere realizzate tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta e che, secondo alcune testimonianze, giungono dalla sezione di Rho del tribunale di Milano.
Queste nuove aggiunte occupano principalmente le aule della Pretura al primo piano, aule rimaste “vuote” in quanto le opere del progetto originario di Picentini non vennero mai realizzate a causa delle critiche sollevate da Tito Preda, il quale le aveva giudicate “puerili e ridicole che ne verrebbe certamente menomato il decoro della giustizia”.
La galleria del Palazzo non si conclude però con quest’ultime, sono stati infatti presentati alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggi di Milano nuovi bozzetti per la realizzazione di ulteriori opere, che occuperebbero gli spazi delle aule ancora “vuote” e che si inserirebbero nella lunga storia dell’edificio.