Giustizia biblica
Giustizia biblica
dati tecnici
Dimensione: 502 X 505 cm
Datazione: 1937
Tecnica e materiali: scultura marmorea
collocazione
Piano III, ambulacro Corte d’appello civile.
L’altorilievo è posto alla destra di due altorilievi di artisti diversi delle stesse dimensioni, sulla parete centrale dell’ambulacro della Corte d’appello al terzo piano del Palazzo.
Descrizione e notizie storico-critiche
Una palma divide tre episodi biblici: la cacciata degli angeli maligni, la cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso ed il giudizio del re Salomone.
L’artista rappresenta in quest’opera tre episodi biblici narrati nell’antico testamento, una palma divide a metà la scena. Nella parte di sinistra viene rappresentata la cacciata di Lucifero, l’angelo più bello del paradiso che viene però cacciato dall’arcangelo Michele (Ezechiele 28:1-19). A destra in alto sono rappresentati Adamo ed Eva cacciati da un angolo dal giardino dell’Eden dopo aver peccato (Genesi 3:1-24). Nella parte di destra in basso è invece rappresentato l’episodio del giusto giudizio del re Salomone, dove egli minacciando di dividere in due un neonato riuscì con saggezza a riconoscere la vera madre fra le due donne che si contendevano il bambino (I Re 3:16-28). Nella foto in bianco e nero tratta dalla rivista Architettura: rivista del sindacato nazionale fascista del gennaio-febbraio 1942, si può notare la scritta “Giustizia biblica” ora non più presente. L’altorilievo fa parte di un trittico posto nell’ambulacro della Corte d’appello, quello di Dazzi è posto a destra dei due, le iscrizioni, inizialmente presenti su tutte e tre le opere non sono più presenti in nessuna delle tre. Le opere rientrano nel progetto generale per il Palazzo di Giustizia disegnato da Marcello Piacentini, il quale commissionò per l’edificio oltre cento opere.